L’Ambiente Marino

Siamo nel cuore dell’Arcipelago Toscano, la propaggine dell’Appennino che si tuffa nelle acque del Tirreno centrale.

Ogni sito ha la sua caratteristica, ogni specchio d’acqua i suoi colori.

Partiamo dalla costa del Monte Argentario, dove ogni angolo nasconde i segreti dell’ambiente coralligeno. Quello che altrove è visibile raramente o ad elevate profondità, viene regalato ai subacquei in ogni immersione: Corallium rubrum, Paramuricea clavata, Leptogorgia sarmentosa, fanno da cornice ad invertebrati e pesci propri di quell’ambiente. Proprio lì, spesso, i cavallucci marini fanno gli onori di casa. Di notte poi, la costa offre incontri inesauribili: il gioco delle polpesse e la caccia dei gronghi, il sonno dei piccoli saraghi e la passeggiata del gambero vinaio, sono solo alcuni esempi.

Puntiamo poi verso l’Isola del Giglio, con le sue cadute levigate di massi granitici, sopra e sotto l’acqua. L’isola ospita nei suoi limpidi fondali pareti multicolori. Tra le franate, gorgonacei in strepitosa salute, bouquets di Claveline, molluschi di ogni forma, distraggono anche il più integralista tra gli amanti del “grande pelagico”! Su questo particolare fondale, dove le pietre sembrano esser state poggiate manualmente per ottenere spettacolari giochi di luce, polpi, murene e cernie popolano gli innumerevoli anfratti.

Rotta verso Giannutri, la bassa isola calcarea, protetta a spicchi dal suo Parco Immaginiamo la sezione della sua costa ed otteniamo la sintesi di tutte le possibili tipologie di fondale da esplorare: un piccolo scalino verticale collega la superficie ad un vasto pianoro sabbioso sul cui la rigogliosa Posidonia nasconde incredibili sorprese e dove sono le nacchere, Pinna nobilis, a farla da padrone. E’ li che troviamo le villette dei polpi, recintate da “siepi” di gusci di conchiglie, come anche le strepitose stelle pettine. Tutto questo sino alla cigliata da cui parte la parete ricca di organismi bentonici di squisita taglia. Fantastici i ricci melone ed i “pigrissimi” scorfani rossi che occupano imponenti i rami delle gorgonie per “riposarsi”! Impossibile non lanciare spesso lo sguardo verso il blu.

Arriviamo poi alle Formiche di Grosseto, all’apparenza poco più che tre scogli lontani dalla costa. Qui il blu del mare sembra voler proteggere l’intatto fondale contraddistinto dalle meravigliose, ed in alcuni casi vertiginose, cadute. Le alghe, le piante ed organismi di ogni genere, si affastellano per ottenere l’effetto di un caleidoscopio. Nel blu passeggiano innumerevoli specie di pesci ed i barracuda, spesso, ci accompagnano nella risalita. Il nostro sguardo si volge contemporaneamente verso il blu e verso le spaccature abitate da musdee, murene, anthias e tanti invertebrati. Non è raro il saluto dei delfini durante la navigazione.

Ora, non resta che scegliere la rotta del giorno!